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 :: Castiglioncello ::

Ridente località balneare della Toscana, in cui passarono - furono passate - furono state passate le ferie estive 2007 di Dario, Patty, Lara, Denis e Teto.

Si lo so forse scrivere il resoconto delle vacanze estive a novembre è un pò tardi ma...come si dice, meglio tardi che mai, no?

Giorno 1

Il viaggio dei nostri eroi inizia separatamente: Lara, Teto e Patty viaggiarono su un moderno drago a rotaie, mentre Denis e Dario sulla ruggente Rover.

Partirono prima il sergente Teto, il comandante in coperta Patty e il soldato lamentoso L'Ara. All'arrivo del datato mezzo i tre cavalieri erranti si imbarcarono e da lì presero il largo per raggiungere l'ambita meta: Castiglioncello.
Vecchi manoscritti narrano di un viaggio lungo e tempestoso che preludeva all'incontro con l'Essere. "E chi sarà mai?" vi starete chiedendo, beh ancora era da scoprire, ma già si conosceva una sua caratteristica: l'incredibile e infallibile memoria.
Inaspettatamente la locomotiva, dopo cambi e peregrinazioni, giunge all'ambita meta e i bardi si avviarono per scoprire la casa degli orrori che li avrebbe ospitati per la successiva era.
Giunti davanti al portone infernale fecero conoscenza con l'Essere: un mix tra ragazzi aiutatemi qui, cosa poteva sembrare se non un drogato?...ma tant'è si dovettero accontentare.
Mentre Mefisto li conduceva nelle viscere dell'Ade i baldi giovani controllavano se vi fossero vie di fuga in caso di emergenza, ma essendo essi collocati nel controsoffitto avrebbero dovuto gettarsi dalla finestra o aspettare l'arrivo di un principe per riuscire nella fuga. Per lo meno ci sarebbero stati tutti in quel buco (Lara e Stefano avevano la stanza tutta per loro, mentre i tre poveri derelitti hanno dovuto accontentarsi della sistemazione nella cucina/salotto/anticamera/camera da letto. Fortuna che Denis aveva il letto più duro...)
Nel resto della giornata, mentre aspettavano il resto della compagnia, i tre si avviarono in esplorazione del territorio, lasciando qua e là delle tracce (come le briciole dei tramezzini mangiati per pranzo e mal digeriti) per ritrovare il cammino.

Intanto...

I due raminghi si spersero tra vie sperdute e fra mille peripezie si ritrovarono a mangiare le mitiche lasagne della zia di Dario. In realtà non erano lasagne, ma tant'è l'epica si alimenta anche di leggende.
Il pomeriggio li attendeva con una serie di curve e tornanti su nell'Appennino, dove solo pochi altri di loro erano passati con passo frettoloso. Il panorama, dolce e ben tenuto, si trasformava col passare dei chilometri in un paesaggio di morte e distruzione. Le orde dei Dannati, nella guerra appena terminata avevano lasciato dietro di sè desolazione. Paesi disabitati, insegne penzolanti, gatti solitari che ci scrutavano dai bordi della strada, gli occhi luccicanti nella penombra.
Giungemmo alla vetta del Monte Fato, e lì si aperse ai nostri occhi la visione, per contrasto della desolata contrada che c'eravamo lasciati alle spalle, di ubertose campagne che avremmo dovuto attraversare lungo tutta la giornata. L'instrumento atto alla cattura di immagini colse per noi delle piacevoli prospettive, ad imperatura memoria di come Lothorien ci appariva così lontano.
E discendemmo dal passo delle Radici, per borghi silenziosi e valli popolate da naiadi e gnomi. Il silenzio, nel quale il rombo dei 4 cilindri in linea imperava su e giù per i colli, ci avvolgeva nelle soste ai tornanti che offrivano ai nostri sensi stanchi letizia e riposo.

Orbene siccome ci siamo un pò rotti le scatole di ascoltare cotanta tracotanza di parole arcane (e noi di scriverle) diciamo solo che siamo arrivati alle sette di sera sudati e stanchi. Io ero da buttare, la mia maglietta pure, e tremavo tanto ero stanco. Beilis aveva sete e tirò fuori dal baule la damigiana di Whisky che tanta parte ebbe poi nei giorni seguenti.
La nostra cena avrebbero dovuto essere delle crèpe che Lara e Stefano (tocca anche a me prendere le mie responsabilità nei confronti di quella pappetta dal sapore piacevole, ma che ti faceva venir da vomitare dopo) aveva con tanto amore cercato di preparare, salvo poi trovarsi con una pappetta di pasta e Nutella informe(che mondo sarebbe senza Nutella, vero?;))
Da ricordare il panino all'arrosto preso alla sera, che ha accompagnato Teto durante la notte in sogni lugubri (o luridi?). Notte conclusa con giro di perlustrazione di Cazziglioncello, nel senso che è stato appurato che non c'era un cazzo da fare!

Giorno 2

La mattina si aprì con la spesa al Conad, scoperto il giorno prima, con la cassiera che terminava il 12esimo turno e si accingeva a cominciare il 13esimo. L'Essere non fu avvistato nella prima metà della giornata (che poi ci siamo svegliati tardi, cosa si intende qui per prima parte della giornata?). La sveglia venne data dal canto degli uccellini che avremmo poi provveduto ad ammazzare per disturbo della quiete pubblica. Il cuoco iniziò la preparazione dei piatti speciali che hanno allietato il soggiorno a Cazziglioncello (nello specifico: pasta al sugo, pasta in bianco, pasta al pesto, pasta, pasta, pasta e...dulcis in fundo...polenta!ma questa è un'altra storia per non dimenticare tutte quelle altre cose fritte in tanto olio, ma nessuno si lamentava e allora opp).
Nel pomeriggio iniziò la disfatta totale. La prima vittima fu Patrizia (e ti pareva) la quale fu accarezzata amichevolmente da una medusa che voleva farle tante coccole! Poi fu il turno di Beilis il quale fu attaccato duramente da uno scoglio, infine il cuoco sul corpo del quale si espanse un'enorme vescica che gli impediva di camminare ma non di bestemmiare. Mare "1" - compagnia "ZERO". Superstiti: Lara (Dario riportava ferite quà e là, ma erano contusioni minori). Ma, come si dice, avevamo perso la battaglia non la guerra!
Alla sera sfiniti e sfiancati dalle peripezie della giornata i cinque si rintanarono nel loro antro di perdizione cercando di evitare contatti con l'Essere che doveva ancora essere pagato. La serata trascorse tranquilla con richiami per schiamazzi dovuti al fatto che stavamo giocando a taboo (Lara e Patrizia sapete hanno un volume di voce superiore alla media dei comuni mortali).

Giorno 3

Per qualche strano motivo in questa giornata non esiste la mattina. Verso mezzogiorno si ricordano solo i vari tentativi di svegliare Dario che mugugnava qualcosa del tipo "brum" o "prur" a seconda della posizione in cui era girato. Con un profumino di polenta coi funghi infine si svegliò. Nessuno ricorda quel pomeriggio, è sparito dalla memoria probabilmente perchè Qualcuno ha provveduto a cancellarlo installando una plug-in. Si pensa che siamo andati alla spiaggia in cerca di nuove avventure tra gli scogli. Ricordiamo solo il vecchio che pretendeva di cacciarci dal posto dove aveva messo il suo presunto ombrellone, o almeno disse che quell'ombrellone era suo, ma non si è mai scoperto. Quel vecchio di merda! (simpaticamente parlando)
La serata avrebbe messo a dura prova gli stomaci. Proposta: cena a base di pesce. E lì già uno stomaco debole e provato si rifiutò: Dario andò a mangiare qualcosa di più salutare al Burger King. I 4 si dirigono allora al ristorante prescelto. Tutti infighettati entrarono nel lussuoso locale. Una cameriera vestita di tutto punto, jeans e maglietta rigorosamente firmati, ci accomoda al tavolo. La cena si svolge tranquilla, intervallata dall'ennesima sfiga di Denis che viene servito 1/4 d'ora dopo gli altri e a Patrizia, probabilmente condizionata dalla presenza della sfiga di Denis viene servito il piatto sbagliato. Teto si fa riconoscere ancora una volta, come l'enologo del gruppo, finge di apprezzare le qualità del vino che gli viene servito, mentre l'unica cosa che apprezza davvero è il prezzo, suscitando l'ilarità della cameriera.
Non ancora del tutto satolli decisero di tappare il buco con un buon gelato vicino al campo da minigolf e concedersi poi una passeggiata sul lungomare.
E' qui che Dario reincontra il suo vecchio amore...Hello Kitty rimanendo in contemplazione del pupazzetto chiuso nella macchinetta per un buon quarto d'ora.
Alla fine del lungomare c'era un lungoscoglio con una lungafogna molto romantica al che decidiamo di percorrere una lungasalita per tornare alla lungacasa e allungarci un goccetto. "Mmm, Beylis ci sta proprio! Volevo proprio togliermi quel sapore di pesce vivo dalla bocca!" dice Beylis per non smentirsi.
La serata continua col gioco del "mima le carte di Taboo" escogitato da Patrizia un pò brilla (ma che ero normale!) alla quale hanno partecipato Denis e Dario, essendo Lara e Stefano già belli secchi (o no? beh di rumore non ne hanno fatto). Ma io mi chiedo ancora come si fa a non capire il mimo della parola Nerone? Ho fatto tutto: Roma che brucia, lui che canta con la lira e i cristiani mangiati dai leoni!!!
Stavamo per dimenticare un fatto che ha lasciato un segno di tangibile ribrezzo nella mente di tutti noi: Dario si è vestito da donna! In particolare indossando il costume imbottito di Patrizia (beh règàs, era già così quando l'ho comprato, cosa dovevo fare?) per cui non c'era bisogno di tette, stava su da solo, e la gonna a pieghe di Patrizia. Rifece la scena di Basic Instinct, quella dove lei accavalla le gambe...

Giorno 4

Questo giorno è un pò noioso, saltate pure. Il fatto è che al mattino è piovuto, quindi non abbiamo potuto fare molto, eravamo chiusi come leoni in gabbia. Siccome non sapevamo cosa fare è iniziata una battaglia di cuscini! La battaglia si è conclusa presto, dopo la testata di Dario e Patrizia e quando l'asse del divano-letto ha ceduto e abbiamo dovuto tentare di sistemarla per non dirlo al proprietario nonchè nostro aguzzino.
Al pomeriggio di nuovo la nostra solita spiaggia, ormai avevamo il posto prenotato. Per passare il tempo abbiamo deciso di dedicarci di nuovo al "mimo delle carte di Taboo", con Dario che si divertiva a mimare riempiendosi e rimpiendoci di sabbia mimando la parola "annegare". Poi altro giro per Castiglioncello. Abbiamo trovato una pineta dove c'erano bancarelle di libri. Qui Dario ha folleggiato: ha iniziato a comprare Dylan Dog a raffica, e ci è tornato i giorni seguenti riempiendo letteralmente l'armadio di fumetti! Andando avanti abbiamo trovato una spiaggia meglio della nostra e scattato delle foto per ricordarci dove fosse. L'unico problema era la distanza, da casa nostra ci voleva una mezz'ora buona e chi ha voglia di fare tutta quella strada?
Siamo tornati e la casa era ancora intatta per fortuna (avevamo lasciato Teto e Lara da soli in casa...)
La sera tutti a mangiare un gelato in una gelateria della zona e altre schifezze mangiate al ritorno.

Giorno 5

La prima vera gita fuori dal paesello della nostra vacanza: Volterra e San Giminiano.
Tra colline tonde e brulle e paesaggi da LOTR, arriviamo a Volterra. Città arroccata e molto suggestiva. Ricordo i vari su e giù per il paese e le due chiese che abbiamo visitato, una di fronte all'altra. Ricordo il paesaggio del punto panoramico lontano all'orizzonte che si stendeva sulle colline di diverse tinte pennellate...Ma per i dettagli tecnici ho bisogno della guida che aveva Denis. Nel pomeriggio ci spostammo verso San Giminiano. Siccome avevamo fame decidemmo di fermarci a mangiare in uno spiazzo in collina Un bel pic-nic vicino alla strada con pane non salato e prosciutto e formaggio. Il frutto ci è stato offerto dalla natura: un bel cespuglio di more succose ci ha addolcito. Che bel quadretto!
Ripartimmo alla volta di San Giminiano, e circa a metà strada incontrammo lo Stargate che potete vedere più sotto.
Di San Giminiamo ricordiamo le torri imponenti (e anche qui vorremmo tutti sapere le cose dalla guida di Denis) e soprattutto...il museo della tortura! Dal quale Patrizia, Denis, e Dario uscirono a dir poco rivoltati per le budella! Il paese era molto bello e suggestivo. Dario si riprese guardando il pupazzone di Hello Kitty in un negozio al quale fece una foto ricordo. Ricordo in particolare una via in cui c'era una vecchia seduta su una scala di pietra. Poco più in là, girato l'angolo c'era un'altra scala di pietra con un'altra vecchina seduta persa a guardare la gente che passava. E mi sono chiesta se per caso quelle due si fossero mai incontrate, se sapessero dell'esistenza l'una dell'altra o se ogni giorno si fossero sedute su quella scala senza incontrarsi mai...
Verso sera decidiamo di tornare perchè vogliamo mettere di nuovo alla prova i nostri stomaci mangiando la famosa Fiorentina, una bistecca che va dai 900 gr. ai 1200 circa.
Una bisteccona enorme ci si presenta davanti agli occhi in tutto il suo splendore. Fortunatamente avevamo deciso di prendenderla tutti insieme! E' stata divorata fino all'osso...
Avremmo voluto prendere la bottiglia di olio che non era stata usata, ma non sapevamo come fare, e metterla nei pantaloni ci sembrava un pò antisgamo.
Quello che ci fece digerire comunque fu il conto, ben più salato del pane! (se qualcuno ha la foto, è pregato di metterla)

Giorno 6

Qui le strade si separano: Patrizia e Dario sono rimasti in casa mentre Denis, Lara e Teto erano a rosolarsi al sole del mattino.
Ce la siamo presa comoda, tanto non sarebbero tornati prima del pomeriggio, vivendo autentiche scene di vita famigliare: urla a squarciagola per buttarlo giù dal letto, lui che guarda la partita bevendo birra, io che gli dico di portare fuori il cane ecc... Scherzo! E' stato tutto normale: sveglia, doccia e spesa al supermercato per provvista di polenta. E lì la rivelazione: la shiacciata... Il pane migliore della Toscana! Grandezza 2x2 mq, altezza di un foglio di cartone. (per maggiori informazioni vedere foto allegata)
Al momento di pagare alla cassa però, disastro! I soldi non erano sufficienti! Dario con uno scatto felino attraversa la via e raggiunge casa per recueperare spicci, mentre io intrattengo la cassiera che gentilmente protende il suo 26esimo turno ancora di 5 minuti.

Intanto...

La giornata dei 3 intrepidi proseguiva sulla spiaggia... qui uno dei 3 moschettieri dovrebbe scrivere cosa successe quel giorno

Dopo pranzo vediamo tornare dei gamberi travestiti da Teto, Lara e Denis (con ovviamente la barbetta e il fiocco). Una delle tante idee furbe di Lara, stare in spiaggia tutto il giorno...
Lara è diventata nera quasi subito, infatti già alla sera aveva assunto quel colore croccante, Teto pure, ma Denis sembrava uno colpito dalle radiazioni, con una striscia di pelle bianca sulla pancia. Non chiedetevi come sia possibile ciò, ce lo chiediamo ancora anche noi.
La sera vede protagoniste Lara e Patrizia che dopo giorni di assillamento riescono a convincere gli uomini della compagnia ad accompagnarle al karaoke. Niente tappi per le orecchie, avrebbero dovuto sopportare lo strazio. Ci avviamo verso il paese dove sapevamo esserci un bar dove c'era questa possibilità. Arrivati però non troviamo il centro del paese! Girando un pò comunque ce l'abbiamo fatta e siamo giunti al Tuscany, un barettino carino carino dove il tipo che faceva cantare ci aveva preso in simpatia. Per chi fosse interessato ecco le canzoni da noi interpretate: un amore da favola (voto 6), vivo per lei (voto 3...che pena!), minuetto (voto 61/2), bruci la città (voto 71/2), e la luna bussò (voto 8), la isla bonita (voto 9! ormai siamo pop star!hehe).
Tornando trovammo davanti ai nostri occhi una visione: un lurido. Teto aveva già la bava alla bocca e Dario per evitare che gli sporcasse la macchina di bava decise di fermarsi. Il panino con la salamella era una delizia per i sensi e visioni di Alfredi e panini unti e bisunti ci danzavano attorno...il paradiso...

Giorno 7

Altra gita, stavolta Pisa. La partenza fu dopo pranzo. Parcheggiammo appena fuori il centro e ci dirigemmo a Campo dei Miracoli per visitare la famosa torre pendente, il Duomo e il Battistero. Purtroppo tutti questi monumenti erano da pagare uno per uno e le nostre parche tasche ne avrebbero risentito troppo, perciò decidemmo di visitare solo la torre.(e qui per spiegare com'erano gli altri monumenti Denis potrebbe sempre mettere ciò che c'era scritto sulla sua guida)
Teto decise di non salire mentre gli altri si avviarono ad entrare nella porta storta. Appena dentro la prima sensazione è quella di essere spostati verso il centro della torre. Man mano che si sale la pendenza aumenta vertiginosamente e ti senti quasi schiacciato verso la pendenza. Arrivati all'ultimo piano interno della torre prima di uscire all'esterno la vista è spettacolare: sembra quasi di dominare tutta la città. Dario in un attacco di panico si aggrappò al liscio muro (come se quello potesse salvarlo) e rimase al penultimo piano, dove c'erano le campane, rimanendo all'interno della terrazza. Lara, Denis e Patrizia invece salirono fino all'ultimo piano. C'è da dire che di dislivello c'è poco tra i due piani, ma la sensazione che da un momento all'altro potresti mettere il piede in fallo e scivolare (la scala per raggiungere il piano è scoperta e fatta di marmo liscio) fa venire i brividi lungo la schiena. Ma la vista ripaga. Siamo saliti mentre c'era il tramonto e il rossore della sera rendeva ancora più spettacolare il tutto.
Siamo scesi soddisfatti (e storti) da quella visita.
Durante il viaggio di ritorno pensammo a malincuore che il giorno dopo sarebbe stata la fine di tutto.

Giorno 8

Ed eccoci arrivati al giorno della partenza...Sveglia all'alba delle 10, valigie già pronte dalla sera prima. Abbiamo preparato le ultime cose e abbiamo deciso di fare i clienti modello e di lasciare un pò di ordine. Mentre Patrizia lavava i piatti (cosa miracolosa), Lara spazzava un pò il pavimento, Dario decise di lavare il bagno.
D - Che detersivo uso?
P - C'è solo quello dei piatti usa quello!
D - Ha fatto un pò di schiuma! Va beh la lavo via!
Ha preso lo sbroffo della doccia e ha puntato il getto a terra allagando il bagno. Abbiamo dovuto asciugarlo con le salviette rimaste e fare un sacco, tanto ci avrebbero pensato gli scagnozzi del nostro aguzzino a pulire, in fondo era compito loro! E come se nulla fosse siamo scesi e abbiamo tirato le 5, ora del nostro treno.
A quell'ora è veramente finita la nostra avventura. Le strade si sono di nuovo divise e ognuno è tornato alla propria dimora abituale.

Se la storia vi ha in qualche modo annoiato me ne rammarico, ma se vi ha fatto piacere ricordatevi del vostro canzoniere.

FINE


Lo Stargate

Se da Volterra si prende per Siena, ci si imbatte nello Stargate che porta ad Umpalandia. Parola di Giovane Marmotta. La foto qui sotto ritrae Dario "Jackson" mentre cerca di varcare lo Stargate, mentre dall'altra parte compare Anubi sottoforma di Patrizia.



Qultura

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