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I Putridz: Vigna, l'uomo invisibile e Poseidon

Chi sono

I Putridz sono un curioso agglomerato di materia organica, meglio noto come gruppo musicale, formatosi a Smobilia in un mite pomeriggio primaverile del 2004.

Della formazione storica rimangono stabili Poseidon e Vigna, mentre ancora incerta è l'identità del terzo componente.

Putridz
Genere: apocalittico
Album pubblicati: -
Gemellaggi: Pelo sull'Acqua
Cantautrice: Maria Giovanna


Storia del gruppo

E' bello pensare che i Putridz nacquero per un motivo superiore, da una di quelle scintille artistiche che hanno dato i natali a leggende moderne quali i Beatles, F.F. Coppola o GDA?. Ma la realtà non è sempre poesia, la verità non è sempre mito, e i Putridz non sono altro che un duo di coglioni. Ma quel giorno di maggio, un po' per noia un po' per attitudine al cazzeggio, quel due scrisse un'importante pagina della musica italiana (subito strappata da persone di buongusto).

Cominciando quasi per gioco, i due passarono il pomeriggio dissacrando un gran numero di canzoni, guidati solo dalla loro goliardia e dai poderosl effetti della bizzarra sigaretta scura che aspiravano alternandosi. Alla chitarra acustica, la commovente dislessia tecnica di Poseidon, alla voce, l'agghiacciante vena poetica di Vigna. In quelle tre ore storiche vennero alla luce capolavori come "Vada via il cul" e "Pensi a ti", due cover talmente pregne di personalità che eclissarono le canzoni cui facevano il verso (rispettivamente, "Nothing else matters" e "Regression"). La prima verrà cantata a squarciagola in ogni buona occasione da familiari e conoscenti, la seconda sarà invece ispirazione di quell'opera monumentale che è Scenes from a Queue. Come se non bastassero queste due chicche, in quell'elettrico pomeriggio presero forma e vita altri evergreen, quali "Andem fora di bal", "Damla qualche volta", "Delirio del sole" e "Persona de merda".

Dopo quel giorno i Putridz si ritrovarono un altro paio di volte, dove incisero due brani inediti su temi scottanti quali l'amore profano e le ex. Stiamo parlando di "Esvuotar" ed "Ex che preferiscono le mazze". Poi più nulla, per tutto il 2004.


Unplugged dei Putridz. Completamente ubriachi.
Il 2005 portò seco una grande, succosa novità: un vero chitarrista, Rasta. Approfittando della sua capacità, il duo reincise tutti i vecchi successi e si produsse in nuove cover acustiche e spettacolari brani inediti. Tra le cover segnaliamo "Giobbe di Uz", ovvero la storia biblica di Giobbe cantata sulle note di "Johnny be good", e "Tracce di sangue", che altro non è che la versione acustica e in italiano di "Bloodline" degli Slayer. Ma sono gli inediti i veri capolavori. Come non innamorarsi del funk di "Shjbd"? o del new-wave di "Amore platonico"? o delle note strazianti di "Una canzone chiamata desiderio"?

Nel momento in cui si scrive (2024) i Putridz hanno in cantiere un sacco di nuove idee che probabilmente vedranno la luce solo l'anno venturo (il 2057). Si vocifera l'entrata nel gruppo del chitarruttista Folli?.


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