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Economia del Cambiamento Tecnologico - Lezione 3
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Economia del Cambiamento Tecnologico - Lezione 3

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:: Economia del Cambiamento Tecnologico ::

Lezione 03/10/2008

Paradigma di economia industriale [1929 - 1956: Mason - Bain]

Un settore industriale può essere studiato suddividendolo in:

  • struttura:
    • n. imprese
    • n.addetti
    • quote di mercato (esempio n. di auto vendute dalla Fiat indica quanto pesa il fatturato della Fiat sul mercato)
  • prestazioni
    • profittabilità (profitto, ROE, ROI)
    • crescita addetti
  • strategie[condvet]
    • scelta dell'imprenditore ( esempio spesa di ricerca e sviluppo, pubblicità, formazione del capitale umano, delocalizzazione, networking -> connessione con altre aziende in rete)

Questi tre elementi sono strettamente interconnessi tra loro ed esistono relazioni circolari. Cioè decisioni strategiche influenzano le prestazioni che possono a loro volta influenzare la struttura, oppure prestazioni superiori possono influenzare la grandezza della struttura e cambiare le strategie di scelta e così via.

Questo modello è molto semplificativo perchè non tiene conto di tutti gli elementi esterni. Vediamo cosa si intende:



Oltre ai tre elementi già citati, quelli che costituiscono un sistema locale sono anche:

  • Governance: da non confondersi con Government, perchè la governance è partecipazione e scelte condivise negoziate con la popolazone e porta a definizione di politiche di sviluppo locale in una logica bottom-up (dal basso verso l'alto); mentre il government è una situazione di tipo top-down in cui il centro decide anche per gli enti locali, senza incontrare i rappresentanti. Suddiviso in:
    • strategie di comunità: scelte degli enti locali e del governo
    • strategie pubbliche: politiche che il governo centrale finanzia localmente o spese degli enti locali
    • strategie private: scelte degli imprenditori
  • Economie esterne e di agglomerazione: Alfred Marshall ha detto che gli elementi che stanno al di fuori dell'impresa rappresentano dei vantaggi che non sono dei costi diretti ma che vengono dalla Pubblica Amministrazione. Altre volte invece possono rappresentare degli svantaggi. Perciò sono da prendere in considerazione (esempio: strade larghe che facilitano il passaggio delle merci)

Per semplificazione comunque ci occuperemo solo di quelle quantità che possono essre descritte numericamente.
Qualunque territorio può essere allora misurato con delle tabelle che mettono in relazione:

            | Economia  |  Società  |  Ambiente  |
--------------------------------------------------
Struttura   |           |           |            |
--------------------------------------------------
Prestazione |           |           |            |
--------------------------------------------------
Strategia   |           |           |            |
--------------------------------------------------




E' possibile costruire un unico indicatore di sintesi?

Il PIL è l'indicatore di sintesi per eccellenza, fornitoci dal Governo.

Esso è utile anche per calcolare l'inflazione.
O meglio per calcolare la deflazione. Per farlo occorre:
PIL2008 = q08(quantità)*p08(prezzo)
PIL2008(costante) = q08*p07
La formula è:
Deflatore del PIL = PIL08 - PIL07(costante) / PIL08 (costante)
Mentre l'inflazione che calcola l'ISTAT prevede di prendere un paniere dei prezzi che comprende generi di largo consumo (come uova, pasta, carne di struzzo, playstation, decoder digitale, tritabottiglie elettrico) e confrontarne i prezzi.

Dopo questo piccolo escursus, torniamo a noi. E' il PIL la risposta? NO
Il PIL ha dei limiti:

  • sociali (non tiene conto della società)
  • ambientali (non tiene conto delle modifiche dell'ambiente)
  • non prende in considerazione il lavoro volontariato, no profit e casalingo

Perciò si passa attraverso misure di qualità della vita:

  • Italia Oggi
  • Il sole 24ore
  • Legambiente

Sono tutti esempi di istituzioni che calcolano ad esempio la città dove si vive meglio/peggio, qualità della vita attraverso il sistema urbano (esempio criminalità, aree verdi ecc) Vediamo quali sono le variabili:





Funzione di produzione allargata

Y = f(K;L;T;v;Ɣ)

Dove:
T = terra
v = fattore di scala (economie di scala cioè in base alla dimensione dell'impresa)
Ɣ = efficienza
Quando si parla di efficienza confronto gli impieghi con quanto ho ottenuto (confronto I/O).
Che è diversa dall'efficacia. Per ottenere una misura di efficacia metto in relazione obiettivi iniziali e risultati. Il terreno si può sommare al capitale.
Per avvicinarsi al settore informatico dovremmo scomporre il K in materiali e immateriali.
Quando guardo la funzione di produzione con Y e L sugli assi e gli altri fattori sono fissi, se varia uno degli altri fattori gli effetti sono che la funzione trasla nel piano. Oppure sugli assi ci potrebbero essere Y e K.


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