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Brood - La covata malefica
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Brood - La covata malefica

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Brood
Brood
Regia: David Cronenberg
Anno: 1979
Genere: Horror / Follia
Con: Oliver Reed, Samantha Eggar, Art Hindle


Trama

Frank Carveth ha una figlia piccola e una moglie in cura presso una clinica psichiatrica. Per motivi di cura deve portare la figlia dalla madre ogni weekend, ma dopo una di queste visite si accorge che la piccola è stata picchiata. Decide di investigare sul come funzioni realmente la terapia presso quella clinica, in cui il dottor Raglan porta avanti certe sue teorie. E ci sono cose poco simpatiche, in effetti, su a Somafree...

Commento

(di Dario)

Wow! Bel film! La follia serpeggia dalla prima inquadratura fino all'ultima! La cura psicologica e i suoi risvolti finalmente non sono trattati con il solito schema del Dottore Pazzo, anche se all'inizio parrebbe così. Quando ho letto la scritta Psychoplasmic sul pullman ho storto il naso, ma quando si realizza che la scena iniziale non è una rappresentazione teatrale, allora gli applausi scrosciano. L'attore che impersona Frank Carveth ha un po' della mummia, nel senso che io di fronte ad una moglie così strana sarei uscito urlando con le mani al cielo, in una posa ben nota. Patty non fare scherzi. Però va beh, ci pensa la moglie a darci una lezione su come si interpreta una pazza! Il vantaggio di questa prospettiva psicologica è che i personaggi non sono le solite macchiette da film dell'orrore, ma sono molto vivi e realistici, nonostante non facciano poi granché durante il film.

Interessante il fatto che i "bambini cattivi" non siano assassini misteriosi ma si vedano praticamente da subito, e si capisce che c'è qualcosa di profondamente malato in tutta la vicenda. L'autopsia vissuta nei ricordi del protagonista è spettacolare. Ma la moglie, oh, la moglie! "Sei pronto per questo?". No che non ero pronto! Mamma mia che roba! Il dottore alla fine decide di riscattarsi, e manca solo la conferma per poter dire che sotto la trasformazione di Nola ci sia il suo zampino.

È difficile parlare di questo film scindendo l'aspetto tecnico da quello artistico, perché il secondo prevale nettamente e rimescola tutte le idee nella mente. Roba da disturbati... La colonna sonora ho scoperto essere di Howard Shore, ma a parte forse l'indizio dell'uso orchestrale degli archi, non l'avrei mai detto, anche perché è scialba e a volte non si lega bene alla scena in corso.

Cmq, voto ++.


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