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È una struttura che si trova nella stessa vasta Piazza d'Armi al cui limite sorge il Palazzo Giardino. La si nota perché è un lungo edificio, una galleria che si regge su un elegante porticato. La si percorre tutta per entrare nel Palazzo Giardino. La galleria stessa invece è accessibile mediante una sorta di ponte che la mette in comunicazione con il primo piano del palazzo. Qui dentro Vespy aveva una collezione di non so quante migliaia di statue classiche, tutte rubate. Ma la galleria è bella lo stesso, perché armoniosa e ben illuminata.
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È una struttura che si trova nella stessa vasta Piazza d'Armi al cui limite sorge il Palazzo Giardino. La si nota perché è un lungo edificio, una galleria che si regge su un elegante porticato. La si percorre tutta per entrare nel Palazzo Giardino. La galleria stessa invece è accessibile mediante una sorta di ponte che la mette in comunicazione con il primo piano del palazzo. Qui dentro Vespy aveva una collezione di non so quante migliaia di statue classiche, tutte rubate da Maria Teresa d'Austria quando sono venuti gli austriaci a razziare. Ma la galleria è bella lo stesso, perché armoniosa e ben illuminata. Putroppo non è stata ultimata perchè Vespy è morto, ma in origine doveva collegare Palazzo Giardino con il Castello di cui sono rimaste poche fondamenta perchè vi sono state costruite sopra le scuole elementari.
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È il teatro che Vespy volle far costruire seguendo il modello dei teatri antichi. No, non è all'aperto, sta in un edificio che è stato poi adibito a lazzaretto. La "antichità" sta nel fatto che aveva 3 ingressi, e non uno solo, e il palco non era distinto dal piano, così come nei teatri antichi. Purtroppo, ben dopo la sua morte hanno deciso altrimenti, e adesso la scena è su di un palco separato. La loggia poggia su un colonnato ornato da statue di divinità classiche, mentre sulla parete di fondo ci sono i ritratti degli imperatori di Roma, e nel bel mezzo Vespy (eh la megalomania). Ma non solo: l'ingresso riservato a Vespy è ricavato in una parete affrescata con una veduta di Roma, come a dire che Vespasiano stesso "arrivasse da Roma".
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È il teatro che Vespy volle far costruire seguendo il modello dei teatri antichi. No, non è all'aperto, sta in un edificio che è stato poi adibito a lazzaretto. La "antichità" sta nel fatto che aveva 3 ingressi, e non uno solo, e il palco non era distinto dal piano, così come nei teatri antichi. Purtroppo, ben dopo la sua morte hanno deciso altrimenti, e adesso la scena è su di un palco separato. La volta doveva essere a pancia di barca capovolta e ricoperto di stelle, putroppo è crollato ed è stato sostituito da un soffitto a cassettoni. La loggia poggia su un colonnato ornato da statue di divinità classiche, mentre sulla parete di fondo ci sono i ritratti degli imperatori di Roma, e nel bel mezzo, l'omonimo imperatore Vespy (eh la megalomania). Ma non solo: l'ingresso riservato a Vespy è ricavato in una parete affrescata con una veduta di Roma (precisamente Castel Sant'Angelo e sull'altro lato il Foro), come a dire che Vespasiano stesso "arrivasse da Roma".
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Gli Ebrei ci sono sempre stati, a Sabbioneta, è solo recentemente che si sono trasferiti a Mantova. La sinagoga quindi è antica, e viene usata ancora adesso per certe cerimonie di matrimonio della comunità ebraica. Fuori paese c'è anche un cimitero ebraico, ma non è accessibile (così ci han detto). Tutte le case del piccolo quartiere ebraico erano collegate, mediante passaggi interni o gallerie, alla Sinagoga, così che gli Ebrei potessero rispettare il riposo assoluto del Sabato, e adesso le ristruttureranno per renderle accessibili.
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Gli Ebrei ci sono sempre stati, a Sabbioneta, è solo dal 1935 che si sono trasferiti a Mantova. La sinagoga quindi è antica, e viene usata ancora adesso per certe cerimonie di matrimonio della comunità ebraica. Fuori paese c'è anche un cimitero ebraico, ma non è accessibile (così ci han detto). Tutte le case del piccolo quartiere ebraico erano collegate, mediante passaggi interni o gallerie, alla Sinagoga, così che gli Ebrei potessero rispettare il riposo assoluto del Sabato, e adesso le ristruttureranno per renderle accessibili.
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Va visto da fuori, perché dentro non c'è praticamente niente:) È vuoto, a parte una stanza in cui sono conservate alcune statue equestri, tra cui una di Vespasiano e una di suo padre (in effetti si assomigliano parecchio). I soldati di Napoleone avevano cercato di distruggerle tutte, ma i Sabbionetani sono riusciti a scampare queste.
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Va visto da fuori, perché dentro non c'è praticamente niente:) È vuoto, a parte una stanza in cui sono conservate quattro statue equestri, tra cui una di Vespasiano e una di suo padre (in effetti si assomigliano parecchio). I soldati di Napoleone avevano cercato di distruggerle tutte, ma i Sabbionetani sono riusciti a scampare queste quattro sulle dieci originali.
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Vespasiano Gonzaga faceva parte di una sorta di ramo "cadetto" della famiglia Gonzaga, che era diventata signora di Mantova. Era però cresciuto a Roma, presso la famiglia della madre, i Colonna, e si era sempre sentito molto romano e legato alle glorie dell'antica Roma. Fu un personaggio importante, nella sua epoca, perché parlava diverse lingue ed era consigliere di imperatori e di re. Ad un certo punto ha deciso di fondare una città in una zona presso il Po, in cui c'erano solo acquitrini e malsane paludi. La città è quindi sorta dal nulla, e Vespasiano la volle ispirata ai principi urbanistici e di armonia classici, quali aveva potuto ammirare a Roma. Tutte le scelte urbanistiche e anche gran parte dei disegni dei palazzi sono stati fatti proprio da Vespasiano stesso. Il paese intero è circondato da una splendida cinta muraria. Pur essendo un Gonzaga, lui si firmava "Vespasiano Gonz. Colonna", mettendo quindi in risalto il cognome della madre. Infatti non c'è tanto da associare Mantova a Sabbioneta, perché Vespasiano detestava i Gonzaga, e viceversa. Quando Vespasiano muore nel 1591 lo sviluppo della città si arresta.
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Vespasiano Gonzaga faceva parte di una sorta di ramo "cadetto" della famiglia Gonzaga, che era diventata signora di Mantova. Era però cresciuto a Roma, presso la famiglia della madre, i Colonna, e si era sempre sentito molto romano e legato alle glorie dell'antica Roma. Fu un personaggio importante, nella sua epoca, perché parlava diverse lingue ed era consigliere di imperatori e di re. Ad un certo punto ha deciso di fondare una città in una zona presso il Po, in cui c'erano solo acquitrini e malsane paludi, solo "Sabbia da nettare", da pulire, come spiega l'etimologia del nome. La città è quindi sorta dal nulla, e Vespasiano la volle ispirata ai principi urbanistici e di armonia classici, quali aveva potuto ammirare a Roma. Tutte le scelte urbanistiche e anche gran parte dei disegni dei palazzi sono stati fatti proprio da Vespasiano stesso. Il paese intero è circondato da una splendida cinta muraria. Pur essendo un Gonzaga, lui si firmava "Vespasiano Gonz. Colonna", mettendo quindi in risalto il cognome della madre. Infatti non c'è tanto da associare Mantova a Sabbioneta, perché Vespasiano detestava i Gonzaga, e viceversa. Quando Vespasiano muore nel 1591 lo sviluppo della città si arresta.
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!!!Galleria immagini
[[Link della galleria su Gallery -> http://www.swappa.it/gallery/main.php?g2_itemId=8963]].
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%lframe%Attach:sabbionetasmall|'''Le mura di Sabbioneta'''
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%lframe%Attach:sabbionetasmall.jpg|'''Le mura di Sabbioneta'''
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%lframe%Attach:sabbionetasmall|'''Le mura di Sabbioneta'''
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Vespasiano Gonzaga faceva parte di una sorta di ramo "cadetto" della famiglia Gonzaga, che era diventata signora di Mantova. Era però cresciuto a Roma, presso la famiglia della madre, i Colonna, e si era sempre sentito molto romano e legato alle glorie dell'antica Roma. Fu un personaggio importante, nella sua epoca, perché parlava diverse lingue ed era consigliere di imperatori e di re. Ad un certo punto ha deciso di fondare una città in una zona presso il Po, in cui c'erano solo acquitrini e malsane paludi. La città è quindi sorta dal nulla, e Vespasiano la volle ispirata ai principi urbanistici e di armonia classici, quali aveva potuto ammirare a Roma. Tutte le scelte urbanistiche e anche gran parte dei disegni dei palazzi sono stati fatti proprio da Vespasiano stesso. Pur essendo un Gonzaga, lui si firmava "Vespasiano Gonz. Colonna", mettendo quindi in risalto il cognome della madre. Infatti non c'è tanto da associare Mantova a Sabbioneta, perché Vespasiano detestava i Gonzaga, e viceversa. Quando Vespasiano muore nel 1591 lo sviluppo della città si arresta.
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Vespasiano Gonzaga faceva parte di una sorta di ramo "cadetto" della famiglia Gonzaga, che era diventata signora di Mantova. Era però cresciuto a Roma, presso la famiglia della madre, i Colonna, e si era sempre sentito molto romano e legato alle glorie dell'antica Roma. Fu un personaggio importante, nella sua epoca, perché parlava diverse lingue ed era consigliere di imperatori e di re. Ad un certo punto ha deciso di fondare una città in una zona presso il Po, in cui c'erano solo acquitrini e malsane paludi. La città è quindi sorta dal nulla, e Vespasiano la volle ispirata ai principi urbanistici e di armonia classici, quali aveva potuto ammirare a Roma. Tutte le scelte urbanistiche e anche gran parte dei disegni dei palazzi sono stati fatti proprio da Vespasiano stesso. Il paese intero è circondato da una splendida cinta muraria. Pur essendo un Gonzaga, lui si firmava "Vespasiano Gonz. Colonna", mettendo quindi in risalto il cognome della madre. Infatti non c'è tanto da associare Mantova a Sabbioneta, perché Vespasiano detestava i Gonzaga, e viceversa. Quando Vespasiano muore nel 1591 lo sviluppo della città si arresta.
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!!!Sinagoga
Gli Ebrei ci sono sempre stati, a Sabbioneta, è solo recentemente che si sono trasferiti a Mantova
. La sinagoga quindi è antica, e viene usata ancora adesso per certe cerimonie di matrimonio della comunità ebraica. Fuori paese c'è anche un cimitero ebraico, ma non è accessibile (così ci han detto). Tutte le case del piccolo quartiere ebraico erano collegate, mediante passaggi interni o gallerie, alla Sinagoga, così che gli Ebrei potessero rispettare il riposo assoluto del Sabato, e adesso le ristruttureranno per renderle accessibili.
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!!!Palazzo Ducale
Va visto da fuori, perché dentro non c'è praticamente niente:) È vuoto, a parte una stanza in cui sono conservate alcune statue equestri, tra cui una di Vespasiano e una di suo padre (in effetti si assomigliano parecchio). I soldati di Napoleone avevano cercato di distruggerle tutte, ma i Sabbionetani sono riusciti a scampare queste.

!!!Palazzo Giardino
Era stato concepito come residenza privata di Vespasiano. Fuori non dice veramente nulla, ma dentro è ricchissimo. Al solito, è stato depredato. Tuttavia sono rimasti tutti gli affreschi all'interno, e sono veramente notevoli. Vespasiano aveva uno studio privato, affrescato con le vicende di Enea. La corte invece si riuniva nella sala degli specchi. Gli specchi erano appesi al soffitto, e avevano il fondo blu, così da dare quella tinta all'ambiente. Sulle pareti di questo stanzone ci sono scene legate alle stagioni e alla vita agreste. Una scala tutta decorata ad edera porta al piano terra, dove si facevano giochi nel giardino, tra acqua e fontane.

!!!Galleria degli antichi
È una struttura che si trova nella stessa vasta Piazza d'Armi al cui limite sorge il Palazzo Giardino. La si nota perché è un lungo edificio, una galleria che si regge su un elegante porticato. La si percorre tutta per entrare nel Palazzo Giardino. La galleria stessa invece è accessibile mediante una sorta di ponte che la mette in comunicazione con il primo piano del palazzo. Qui dentro Vespy aveva una collezione di non so quante migliaia di statue classiche, tutte rubate. Ma la galleria è bella lo stesso, perché armoniosa e ben illuminata.

!!!Teatro all'Antica
È il teatro che Vespy volle far costruire seguendo il modello dei teatri antichi. No, non è all'aperto, sta in un edificio che è stato poi adibito a lazzaretto. La "antichità" sta nel fatto che aveva 3 ingressi, e non uno solo, e il palco non era distinto dal piano, così come nei teatri antichi. Purtroppo, ben dopo la sua morte hanno deciso altrimenti, e adesso la scena è su di un palco separato. La loggia poggia su un colonnato ornato da statue di divinità classiche, mentre sulla parete di fondo ci sono i ritratti degli imperatori di Roma, e nel bel mezzo Vespy (eh la megalomania). Ma non solo: l'ingresso riservato a Vespy è ricavato in una parete affrescata con una veduta di Roma, come a dire che Vespasiano stesso "arrivasse da Roma".
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(:title Sabbioneta - MN:)
%titolo%''':: Sabbioneta - MN ::'''

%lframe%Attach:nome-eventuale-immagine|'''Didascalia alla foto'''

!!!Destinazione
Sabbioneta è un paese in provincia di Mantova. È stata fondata per volontà di Vespasiano Gonzaga, nel 1554, il quale voleva ricreare una sorta di "piccola Roma". È stata dichiarata Patrimonio dell'UNESCO assieme a Mantova, anche se in realtà con Mantova non ha molto da spartire.

!!!Come arrivare
Ecco l'itinerario di [[Google Maps -> http://maps.google.it/maps?f=q&source=s_q&hl=it&geocode=Fa8qtAIdGsGTACm7aGa-EzuBRzGQJmcuAngGBA%3BFQ6hrgIdwQ6gACmP-d_iMjGARzHwLmcuAngGBA&q=from:crema+to:sabbioneta&sll=41.442726,12.392578&sspn=23.836009,36.606445&ie=UTF8&ll=45.121991,10.148621&spn=0.702514,1.143951&z=10&saddr=crema&daddr=sabbioneta]].

!!!Storia
Vespasiano Gonzaga faceva parte di una sorta di ramo "cadetto" della famiglia Gonzaga, che era diventata signora di Mantova. Era però cresciuto a Roma, presso la famiglia della madre, i Colonna, e si era sempre sentito molto romano e legato alle glorie dell'antica Roma. Fu un personaggio importante, nella sua epoca, perché parlava diverse lingue ed era consigliere di imperatori e di re. Ad un certo punto ha deciso di fondare una città in una zona presso il Po, in cui c'erano solo acquitrini e malsane paludi. La città è quindi sorta dal nulla, e Vespasiano la volle ispirata ai principi urbanistici e di armonia classici, quali aveva potuto ammirare a Roma. Tutte le scelte urbanistiche e anche gran parte dei disegni dei palazzi sono stati fatti proprio da Vespasiano stesso. Pur essendo un Gonzaga, lui si firmava "Vespasiano Gonz. Colonna", mettendo quindi in risalto il cognome della madre. Infatti non c'è tanto da associare Mantova a Sabbioneta, perché Vespasiano detestava i Gonzaga, e viceversa. Quando Vespasiano muore nel 1591 lo sviluppo della città si arresta.

!!!Visitare la città
Città o paese? Beh grande non è, la si gira agevolmente a piedi. La Pro Loco organizza delle visite guidate che comprendono il Palazzo Giardino, il Palazzo Ducale, il Teatro all'Antica e la Sinagoga. Costano '''10 euro''', ma gli studenti (o presunti tali...) hanno diritto allo sconto e pagano solo '''5 euro'''. Vale la pena staccare il biglietto e seguire la guida, che non solo ci racconta quello che si vede, ma ci offre anche il contesto storico.

!!!Oratorio
L'oratorio è gestito da don Davide, originario di Castelleone, appassionato di videogiochi. Si possono provare Frets On Fire e, mi dicono, anche i vari Need For Speed.

!!!Chiesa dell'Assunta
Si trova in Piazza Ducale. Ha una facciata di pietre bianche e rosa. È stata costruita ai tempi di Vespasiano, ma alcune cose le hanno aggiunte dopo. L'interno è ricco e gradevole. C'è anche una cappella con un sacco di reliquie di vario genere, non per tutti i palati, tuttavia.

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